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24.10.19 – Nel solo quadrante della Cecchignola, complessivamente considerato, è previsto l’atterraggio di oltre 2 milioni e mezzo di metri cubi di nuovo cemento e l’arrivo di oltre 27mila persone.
Il traffico del quadrante è già al collasso. Le nuove strade che alcuni vorrebbero essere la soluzione è, invece, dimostrato tendono dopo poco a saturarsi di traffico. Ci si accorgerebbe allora, magari dopo un po’ di tempo, che “via Kobler” non era la soluzione capace di risolvere la congestione del traffico in ingresso a Roma.
Occorre, invece, avere il coraggio di riaffermare le potestà pubbliche in materia di pianificazione urbanistica. Serve, questo si, mettere mano pesantemente al #PRG, piano che oggi a oltre 10 anni dalla sua approvazione dimostra quanto fosse sovradimensionato. Con oltre 200mila casa sfitte a Roma. Serve questo coraggio. Se ricorsi arriveranno, la Città di Roma dovrà sostenere nell’eventuale giudizio che il consumo di suolo equivale alla distruzione degli ecosistemi. Ha deliberato, quindi, la modifica al PRG per adottare una strategia di contrasto ai cambiamenti climatici che ponga la tutela dell’ambiente a fondamento della sua azione amministrativa per garantire il futuro alle nuove generazioni.
Sono certo che gli interessi che in questo modo si decidono di tutelare siano prevalenti rispetto all’interesse privato. Ci sarebbero in caso di controversie molto istanze superiori alle quali appellarsi.Serve però questo coraggio.
Come serve il coraggio per pretendere mobilità pubblica. Non si può invocare il contrasto al cambiamento climatico senza infrastrutture adeguate. Bisogna scrivere la parola fine al taglio del trasporto pubblico. Anzi, bisogna metterci le risorse. Molte.
Certo però che se nel PUMS (Piano urbano per la mobilità sostenibile) non ci sono infrastrutture destinate alla mobilità di Roma Sud tutto si complica. Che la fermata al Divino Amore non c’è ma ci si trova, invece, quello per Statutario vuol dire che più di qualcosa non sta funzionando.
Già perché quella fermata porterebbe a Termini in poco più di un quarto d’ora. E quel treno prima di Termini ferma a Torricola dove un sistema di collegamento efficiente anche su gomma per l’Eur consentirebbe un rapido spostamento verso il centro direzionale o per ulteriori scambi.
Ultimo ma non ultimo la Città Militare. Va aperta non solo via dei Genieri ma la stessa via dell’esercito se ci sono problemi per la sicurezza costruissero mura a loro difesa, ma liberiamo gli accessi. La presenza della Città Militare è evidentemente un peso per il nostro territorio, è ora che apra le sue porte perché un pezzetto di futuro passa evidentemente anche di qua.
Sembra un manifesto, e forse lo è, ma senza idee e coraggio della politica resta forse qualcosa?